Leggere, informarsi e conoscere quello che succede intorno a noi è fondamentale per creare una cultura solidale che riconosca a tuttɜ il diritto di costruire il proprio futuro, che aiuti ad andare oltre alle politiche che strumentalizzano le migrazioni e la libertà di spostamento, che alzano muri fatti di mattoni e burocrazie.

Anche quest’anno Razzismo Brutta Storia propone una bibliografia per la Giornata dellɜ rifugiatɜ, in collaborazione con Refugees Welcome e One Bridge to Idomeni, che potrete trovare nelle Librerie Feltrinelli.

Qui sotto una selezione dei nostri titoli preferiti.

Non solo libri, ma tanti incontri e iniziative in tutta Italia. 

Clicca qui per scoprire gli eventi organizzati da Refugees Welcome e qui per il programma di “Cosa ci resta da fare?”, organizzato da One Bridge to Idomeni.

Buona lettura!

 

Saggistica

9dc6e374e9414bd5a4e5600ee50f8c0aMal di Libia, di Nancy Porsia, Bompiani, 2023 

Nancy Porsia arriva a Tripoli il 4 novembre 2011, due settimane dopo la morte di Muammar Gheddafi. Da lì racconta i grandi intrecci della politica, gli sviluppi della guerra civile, le dinamiche tra rivoluzionari e nostalgici gheddafiani, e poi la tragedia delle migrazioni: le case dei trafficanti, le carceri stracolme di persone catturate nel transito verso l’Europa e le spiagge grondanti cadaveri. In queste pagine Porsia dipinge una terra ostile con i suoi figli e inerme davanti a chi prova a lavare la propria coscienza sporca; e insieme ci offre uno sguardo onesto sulla sua vita: cosa vuol dire fare la frontline quando si è donna e madre? Cosa vuol dire avere un legame indissolubile con una terra pericolosa per la propria sicurezza? E soprattutto, qual è il costo di una voce libera e indipendente?

 

9788898367498_0_536_0_75L’ avanguardia dei nostri popoli. Per una filosofia della migrazione, di Andrea Cavalletti, Gianluca Solla, Cronopio, 2020

“I profughi costretti di paese in paese rappresentano l’avanguardia dei loro popoli”. Hannah Arendt scriveva nel famoso articolo del 1943 “We Refugees”, aggiungendo che “il consesso dei popoli europei è andato in pezzi quando, e perché, ha permesso che i suoi membri più deboli fossero esclusi e perseguitati”. 

Nell’epoca delle migrazioni climatiche, delle nuove esclusioni e dei nuovi razzismi, anche ambientali o legati alla pandemia, la diagnosi arendtiana non solo non ha perso nulla della sua attualità ma suggerisce strategie interpretative inusuali, esige che la stessa nozione di popolo sia nuovamente interrogata. Attraversando le discipline, spaziando dalla critica dell’integrazione alle riflessioni sul colonialismo, indagando i dispositivi di produzione degli apolidi o le moderne teorie e pratiche di esclusione del diverso, riflettendo sulla potenza testimoniale delle immagini e sulla violenza paranoide delle attuali chiusure identitarie, Andrea Cavalletti e Gianluca Solla concepiscono la filosofia delle migrazioni nel senso del divenire migrante dei nostri popoli. Proprio oggi, quando il dominio capitalistico ha reso le nostre vite invivibili, le figure del rifugiato e del perseguitato indicano paradossalmente l’unica sopravvivenza possibile.

 

9788833020471_0_424_0_75Io sono confine, di Shahram Khosravi, Elèuthera, 2019

Questa ricerca etnografica condotta da un antropologo iraniano sulla natura fisica e immaginaria dei confini prende le mosse da un’esperienza di migrazione illegale vissuta in prima persona. Così l’auto-narrazione si coniuga alla scrittura etnografica in un’indagine a tutto campo sull’attuale regime delle frontiere e sui concetti chiave di cittadinanza, Stato-nazione, diritti, disuguaglianza. Nell’investigare quel «feticismo dei confini» che contrassegna la nostra epoca, Khosravi si muove nel tempo e nello spazio, mettendo insieme le riflessioni sul tema di autori come Kafka, Benjamin e Arendt con l’analisi dei flussi migratori in atto, o meglio dei suoi protagonisti clandestini, trafficanti di esseri umani compresi. Ed è proprio questo inedito «sguardo illegale» che consente di mettere a nudo le retoriche delle democrazie occidentali insieme al perverso sfruttamento planetario dei migranti, trasformando questa ricerca sul campo in una vera e propria cartografia etica e politica del mondo contemporaneo.

 

9788860442895_0_424_0_75Ama il tuo sogno. Vita e rivolta nella terra dell’oro rosso, di Yvan Sagnet, Fandango Libri, 2012

Yvan Sagnet arriva in Italia dal Camerun nel 2007. È innamorato dell’eccellenza italiana, l’arte, la moda, il design. Yvan ha studiato l’italiano, è appassionato di storia e politica italiana, vince una borsa di studio e si iscrive al Politecnico di Torino. Ma la vita in Italia non è semplice: Yvan fa mille lavori per pagarsi gli studi. Durante l’estate del 2011 raggiungerà Nardo in Puglia per la raccolta del pomodoro. Sembra un lavoro come gli altri, ma non è così. Sfruttamento, schiavitù, violenza. E il mondo dei caporali che confiscano ai braccianti i documenti originali, li ricattano, li fanno lavorare sino a sedici ore al giorno sotto il sole e senza una paga adeguata. Yvan e gli altri braccianti si ribellano, unendosi nonostante le differenze di lingua e cultura, e organizzano un grande sciopero che rende note all’opinione pubblica le condizioni di centinaia di lavoratori sfruttati senza pietà. In “Ama il tuo sogno” Yvan Sagnet racconta la rivolta per i propri diritti, la sete di verità, la coscienza e il valore della parola dignità.

 

9788855192347_0_424_0_75Underground Europe. Lungo le rotte migranti, di Luca Queirolo Palmas, Federico Rahola, Meltemi, 2020

È possibile raccontare le attuali rotte migranti dentro, intorno e contro i confini europei attraverso la lente storica della Underground railroad, l’esperienza essenzialmente black di fuga e sottrazione dalle catene della schiavitù e dal regime delle piantagioni degli Stati Uniti del sud prima della guerra civile? Forse sì, a patto di riconoscere in due vicende temporalmente lontane, e sotto molti aspetti incomparabili, una comune matrice: la tensione verso un luogo percepito come libero e la creazione di rotte e spazi alternativi, che in questo libro continuano a essere indicati come “Europe”. In un viaggio etnografico attraverso una serie di situazioni di confine, di luoghi provvisori e di spazi riappropriati (a Calais, Ventimiglia, Ceuta e Melilla, Atene, Parigi, Patrasso, Pozzallo) si finisce così per imbattersi in altrettante stazioni di un’ipotetica e riaggiornata ferrovia sotterranea, Underground Europe, unica possibile via di fuga rispetto alla geografia claustrofobica e razzializzata dell’Europa di oggi.

 

9788869480935_0_424_0_75La giungla di Calais. I migranti, la frontiera e il campo, di Michel Agier, Ombre Corte, 2018

Da aprile 2015 a ottobre 2016, sono stati circa diecimila i migranti che hanno vissuto in condizioni estremamente precarie nella “Giungla” di Calais, accendendo passioni, polemiche e timori, ma anche grandi solidarietà. Michel Agier, riunisce ricercatori e attivisti in un progetto rivolto a comprendere “L’evento Calais” – un oggetto politico, mediatico e simbolico inedito. In effetti, tutte le reazioni di cui la Giungla è stata oggetto, tutte le violenze fisiche e morali contro i suoi abitanti e tutti i tipi di solidarietà formano un concentrato delle domande che attraversano oggi tutta l’Europa: come si definisce un “noi” locale, nazionale ed europeo che sia attento alla propria relazione con gli “altri” e con se stesso? Si può, e come, reinventare l’ospitalità? A partire dai campi o contro di essi? Quale futuro si inventa in questi luoghi di emarginazione e di eccezione che finiscono con l’assomigliare a occupazioni e a nuovi spazi politici?

 

9788817177115_0_424_0_75Il gioco sporco. L’uso dei migranti come arma  impropria, di Valerio Nicolosi, Rizzoli, 2023

Da Kiev, Valerio Nicolosi ha dato voce alla resistenza ucraina e ha raccontato l’esodo di donne e bambini verso la Polonia e l’Europa. Una rotta migratoria organizzata dalle autorità e sostenuta da cittadini e associazioni, ma che nasconde la stessa minaccia implicita delle rotte nei Balcani e nel Mediterraneo: è il «gioco sporco» che l’autore di questo libro ha visto fin troppe volte, in troppe parti del mondo, messo in piedi da alcuni governi sulla vita di migranti in fuga da conflitti armati, persecuzioni, carestia e povertà. Le vite di persone disperate – pronte a rischiare tutto pur di avere anche solo l’occasione di un futuro decente – vengono usate ogni giorno come mezzo di pressione geopolitica o di vero e proprio attacco non convenzionale. Così, chi scappa dall’inferno finisce per ritrovarsi in Paesi dove l’odio xenofobo esplode in vere e proprie battute di «caccia al migrante». Attraverso foto e il racconto sul campo, Nicolosi denuncia le violenze dei regimi autoritari e le ipocrisie di governi conniventi, e soprattutto apre uno squarcio sui limiti dell’Occidente e sull’uso dei migranti come arma impropria delle guerre.

 

Narrativa

9788807034367_0_424_0_75Fratellino, di Amets Arzallus Antia, Ibrahima Balde, Feltrinelli, 2021

Scritto con voce pura, potentissima, Fratellino è la storia vera del viaggio di Ibrahima Balde, dalla Guinea ai Paesi Baschi. Un libro che ci racconta una storia che pensiamo di conoscere ma che in realtà non riusciamo neanche a immaginare.

Ibrahima Balde lascia la Guinea, il lavoro di apprendista camionista, per intraprendere un viaggio che non aveva intenzione di fare, alla ricerca del fratello piccolo, partito con l’intenzione di raggiungere l’Europa e mai arrivatoci. Il romanzo fa conoscere cos’è la traversata del deserto, il traffico dei migranti, la prigionia, le torture, la polizia, il viaggio in mare, la morte. Esistono mille motivi e storie che portano una persona ad attraversare il Mediterraneo per cercare di raggiungere l’Europa. La disumanizzazione delle loro morti, espulsioni, vite illegali sembra necessaria per alimentare la nostra indifferenza. In realtà ognuna di queste vite è unica, e, pertanto, universale.

 

9788807033858_0_424_0_75L’ingrata, di Dina Nayeri, Feltrinelli, 2019 

La storia di chi fugge e attraversa confini con la speranza di trovare una vita nuova.

“Ogni paese appartiene a chi ci è nato. Gli altri possono entrare, ma a una condizione: restare al proprio posto. E rinunciare a se stessi.”

Sui migranti sono state scritte molte storie. A partire dall’Eneide, l’esperienza di chi è costretto a fuggire non ha mai smesso di essere all’origine di narrazioni impetuose, grandi, travolgenti. Storie di singoli individui, soli contro la perdita di tutto, storie che sono universali. Dina Nayeri si misura con la domanda più impietosa del nostro tempo: che cosa significa essere un migrante? Cosa succede quando chi fugge diventa un rifugiato? Qual è il prezzo della sua integrazione? La risposta è semplice. La prima regola per il rifugiato è rimanere al proprio posto. Essere meno capace, avere meno esigenze degli altri. Accontentarsi e ringraziare per l’accoglienza: sei un pigro richiedente asilo, finché non diventi un intruso avido. Dalla propria esperienza, la scrittrice esplora come vive chi è costretto a fuggire, come si declina il rifiuto delle comunità di approdo, e indaga la tragedia dello straniamento dell’identità che tutti i giorni avviene sotto i nostri occhi.

 

9788868614171_0_424_0_75La masnada delle aquile. I giovani in fuga dal Kosovo, di Riccardo Roschetti, Infinito Edizioni, 2020

Centinaia di minorenni ogni anno lasciano il Kosovo per raggiungere l’Europa. Arrivano in Italia stretti nel loro tenace orgoglio, carichi di aspettative per un futuro riscatto economico e un permesso di soggiorno. Entrano illegalmente sfruttando il sistema dei passeurs. Vivono nelle comunità di accoglienza e per la legge sono minori stranieri non accompagnati. Tra di loro si chiamano shqipe, identificandosi nella comune radice etnica albanese. Molti vivono il periodo dell’accoglienza con fame di ribellione verso l’autorità, di avventure sessuali, di microcriminalità. Hanno poco tempo e una vivida urgenza di godersi la gioventù strappata dal Kosovo, tra maldestre avventure e conservazione dei propri riferimenti culturali. Con la maggiore età, passano dall’essere adolescenti trapiantati in un contesto sociale inedito ad aspiranti adulti con un permesso di soggiorno regolare, un lavoro e un affitto da pagare. Escono dalle tutele delle comunità e si fanno “custodi di se stessi”, come riflette Erion, il ragazzo di Malishevë narratore della sua e delle altrui giovani vite in divenire.

9788833890623_0_424_0_75Solo un fiume a separarci. Dispacci dalla frontiera, di  Francisco Cantú, Minimum Fax, 2019

Pronipote di immigrati, messicano di origine ma americano di nazionalità, Francisco Cantú si potrebbe considerare un esempio di perfetta integrazione. Laureato in diritto internazionale, borsista Fulbright, traduttore, sembrava avviato a una brillante carriera come giornalista e studioso. Finché un giorno, sfidando le paure e le perplessità della sua famiglia, si iscrive all’Accademia di polizia per diventare una guardia di frontiera, convinto che, per capire fino in fondo il fenomeno dei flussi migratori e le storie di ordinaria e straordinaria umanità che lo sottendono, non bastano i libri, i manuali o le statistiche, ma è necessario vedere le cose in prima persona. Sono gli incontri con i nuovi «dannati della terra» che Cantú racconta: i suoi «dispacci dalla frontiera», pubblicati per la prima volta nel febbraio 2018, mentre l’amministrazione Trump rilanciava con insistenza il progetto di un muro tra Stati Uniti e Messico, hanno suscitato clamore e un dibattito appassionato, che ha portato il libro alle prime posizioni nella classifica dei bestseller.

Infanzia

9788857610702_0_464_0_75Migranti, di Issa Watanabe, Logos, 2020 

In un bosco, di notte, un gruppo di animali si mette in viaggio con qualche valigia, il minimo indispensabile. Una figura solitaria e malinconica li segue da lontano. Gli animali accettano la sua presenza gentile e procedono sul loro cammino. Quando si fermano per riposarsi ripetono i gesti quotidiani di quando erano ancora a casa. Poi l’arrivo al confine e la corsa verso una barca che li porterà ancora più lontano. La speranza li sostiene, il pericolo si profila. La figura solitaria è sempre con loro, pronta ad accogliere coloro che non ce la fanno tra le sue braccia benevole… Un albo senza parole che racconta una storia che si ripete tutti i giorni: le fatiche del viaggio, i pericoli e le incertezze che milioni di persone ogni giorno sono costrette ad affrontare per inseguire la speranza di una vita migliore. Una narrazione senza eufemismi, che con estrema poesia e delicatezza vuole incoraggiarci a provare empatia e mostrare solidarietà. Guerra, frontiere, esodo, diritti umani… le parole sulla quarta di copertina, che usiamo quotidianamente per parlare di migrazioni e che troppo spesso si perdono in mille discorsi e nel silenzio di chi potrebbe fare qualcosa. Età di lettura: da 6 anni.

9788861920415_0_424_0_75L’ approdo, di Shaun Tan, Elliot, 2008 

Un ultimo saluto a moglie e figlia e via. Si parte per un nuovo mondo. L’esperienza dell’emigrante in una serie di tavole che fanno trattenere il fiato, sognanti e assieme realistiche, surreali e terribilmente attuali. Senza una parola di troppo, senza che una sola frase venga sprecata. L’approdo è un’esperienza che va vissuta in prima persona.