#AgituIdeoGudeta – Riflessioni necessarie e impossibili dal gruppo razzismo brutta storia

Razzismo Brutta Storia si unisce al dolore di tutt* quell* che oggi stanno ricordando Agitu Ideo Gudeta.

Agitu era un’imprenditrice agricola, una donna immigrata, impegnata in un’idea di mondo diversa.

Una donna che in Etiopia come in Italia comprendeva e lottava contro i meccanismi che distruggono relazioni e ambiente, attraverso una pratica illuminata di pastorizia e cura.

Molte di noi l’hanno potuta conoscere e apprezzare.

Agitu aveva subìto atti di discriminazione razziale, che non erano stati sufficienti a fermarla.

Razzismo e violenza di genere si intrecciano spesso nella vita delle donne nere e non bianche, e anche quando non si intrecciano incidono sulle loro vite in modi ancora troppo poco indagati in Italia.

Ciò che è chiaro è che quando si è nera e donna il tuo corpo è esposto a una morte doppiamente prematura. Morte prematura che spesso passa sotto completo silenzio quando di tratta di donne razzializzate.

Il 2020 si chiude nel dolore di questa perdita, e tutto questo dolore potrà trovare un senso solo se riusciremo a illuminare gli intrecci dell’oppressione di genere razza e classe e creare una rete forte in grado di contrastare questo sistema, che impedisce di essere libere e vive.

Rifiutiamo le narrazioni mediatiche di Agitu come ‘simbolo dell’integrazione’, quelle che sottolineano quasi con trionfo una mancanza di ‘movente razziale’.

A queste narrazioni assolutorie e superficiali, rispondiamo che l’esperienza di Agitu chiama in causa e impone un ripensamento complessivo di temi cruciali – autodeterminazione, ambiente, beni comuni, mutualismo – e intendiamo proseguire con una lettura intersezionale con l’obiettivo di creare risposte e azioni concrete.

Per Agitu ci aspettiamo giustizia, e un percorso legale competente che possa rispondere in modo adeguato alla complessità.

Ci prenderemo il tempo, come comunità, per riflettere su come reagire e agire concretamente in rete.

Agitu non sarai dimenticata.



Articolo pubblicato in Articoli, il 30 dicembre 2020