Sono razzista ma… sto cercando di smettere!

Per essere antirazzista, non basta dire “Non sono razzista”. Spesso quest’affermazione rivela un sentimento di disagio personale, una difficoltà nel comprendere come funziona veramente il razzismo, e la paura di essere parte del problema. Inoltre, le persone bianche cambiano costantemente la definizione di ciò che è razzista,

 in modo che non si applichi a loro. 

Se ti chiedi come rendere il tuo antirazzismo efficace, ecco alcuni consigli: 

  1. Per essere un “buon” antirazzista, è importante capire da che posizione parti. Per esempio, una persona bianca non potrà mai vivere il razzismo sulla propria pelle. Posizionarsi è importante, perché ci aiuta a individuare quali assi di oppressione intersechiamo. 
  2. Diventa fondamentale ascoltare, informarsi e formarsi. Educati e fai delle ricerche per formarti il più possibile!
  3. Ascolta le voci di persone razzializzate: puoi farlo iniziando a seguire sui social attiviste e attivisti non bianchi (sì, esistono anche in Italia!), guardando film, ascoltando podcast o leggendo graphic novel, racconti o fumetti.
  4. Riconosci e affronta le idee razziste che hai interiorizzato. È possibile che nella tua vita tu abbia avuto dei comportamenti, detto parole o sostenuto idee che scopri ora essere discriminatorie e razziste. È possibile che tu senta confusione, rabbia e che tu ti metta sulla difensiva. Queste reazioni sono assolutamente normali, impara ad analizzarle e affrontale senza scoraggiarti!
  5. Abbi il coraggio di far notare alle persone i loro commenti o comportamenti razzisti. A volte i commenti possono arrivare anche dai tuoi amici o dalla tua famiglia ed è difficile dire delle cose che possono farci sentire in imbarazzo, ma è importante non far finta di niente.
  6. Se vedi delle situazioni problematiche – ad esempio, un incontro a scuola “contro il razzismo” in cui tutte le persone che parlano sono bianche – fallo notare
  7. Se puoi, dona ai movimenti e alle associazioni antirazziste, partecipa ai momenti di incontro e formazione, firma le petizioni e così via! Se non puoi fare queste cose, diffondi la voce e coinvolgi più persone possibili.
  8. Non smettere! Quello che in gergo si chiama “antirazzismo performativo” – ovvero una dimostrazione di sostegno temporanea e a breve scadenza nei confronti di una causa come conseguenza a determinati eventi – non è poi così utile alle lotte. Per quanto possa essere faticoso e sfidante, è importante rimanere impegnati a lungo termine. 

E ricordate sempre le parole del saggio Willie Peyote: chi dice “io non sono razzista ma”, è un razzista e non lo sa!

 

Willie Peyote - Io non sono razzista ma...