Ivan Nemer, giocatore della Benetton Rugby, a dicembre è stato sospeso dopo aver regalato una banana marcia al compagno di squadra Cherif Traorè in occasione di Del Secret Santa della squadra Benetton Rugby. 

Durante il periodo di squalifica, Nemer è stato accompagnato in un percorso di formazione e sensibilizzazione antirazzista voluto dalla Federazione Italiana Rugby e realizzato con Il Razzismo è una brutta storia.

Leggi la storia di come è andata e guarda il racconto fotografico, come base per una discussione in classe. 

Il percorso è iniziato il 22 marzo, durante la settimana antirazzista: con Ivan Nemer che ha assistito in libreria Feltrinelli di Verona alla presentazione della rivista antirazzista dall’associazione Antirazine, che raccoglie le voci di singoli e collettivi impegnati nella lotta al razzismo in Italia, per iniziare a mettere a fuoco concetti quali razzismo istituzionale e strutturale, bianchezza e nerezza, profilazione razziale, rabbia connessa all’esperienza del razzismo, modi per affrontarla e reagire.

La seconda fase è stata un’intensa tre giorni in Piemonte, tra Casale Monferrato, Oulx e Bussoleno. Il team di Razzismo Brutta Storia e FIR ha avviato un lavoro di analisi condivisa di quanto avvenuto attraverso le lenti dell’antirazzismo: dalla cultura goliardica che permea ancora molte aree dello sport, ai vissuti specifici ed emozioni delle persone coinvolte, dalla banana come simbolo della deumanizzazione delle persone nere operata dal razzismo scientifico in epoca coloniale e ancora parte della cultura odierna, a come avviare un cambiamento culturale di comunità.



Lavoro di riflessione, gli incontri conoscitivi e le attività pratiche: prima a Casale Monferrato con la squadra di Rugby Le tre rose, composta da persone richiedenti asilo dall’Africa Subsahariana.

Poi quelli al Rifugio Massi di Oulx e al Polo Logistico di Bussoleno, una zona di transito di persone che si spostano dall’Italia alla Francia: un luogo è emblematico di ciò che avviene oggi in Italia per chi vuole migrare. In assenza di vie legali per farlo, e con decreti flussi inesistenti o insufficienti, le persone spendono migliaia di euro e rischiano la vita in mare prima e in montagna poi, per raggiungere obiettivi del tutto simili a quelli delle molte e molti italiani che si spostano in altri Paesi per i loro progetti di vita. 



La terza tappa, in corso, si compone di incontri con ragazze e ragazzi di background migratorio che si allenano con squadre di sport popolare e antirazzista a Padova, la Polisportiva San Precario e Quadrato Meticcio, per esplorare le connessioni tra razzismo strutturale, povertà e accesso al diritto allo sport e il lavoro di lotta per una società equa. 

Infine, l’incontro a scuola con una classe prima dell’istituto professionale industriale Bernardi, frequentata da una maggioranza di ragazzi con background migratorio. I ragazzi hanno portato alla luce spunti, riflessioni e prospettive, concentrandosi sul razzismo storico e sulle ragioni che hanno portato alla costruzione di una società razzista, su come il razzismo si manifesti nella realtà, mettendo al centro tematiche quali l’uso del linguaggio e il racial profiling. Questi temi sono stati sviscerati attraverso un dialogo e un confronto con gli operatori, e sono stati ripresi dopo l’allenamento guidato da Nemer, concludendo con un ragionamento sull’importanza dello sport come lavoro collettivo per essere solidali. 



La fase successiva coinvolgerà tutta la squadra e si proseguirà a lavorare con la Federazione per un impegno nella lotta a tutti gli stereotipi. 



LA RETE


La Federazione Italiana Rugby è l’organo di governo del rugby in Italia. Fondata nel 1928, fa parte del gruppo delle federazioni rugbistiche più importanti del mondo (World Rugby Tier 1). La Federazione Italiana Rugby ha lo scopo di promuovere, regolamentare e sviluppare in Italia il gioco del rugby, di attuare programmi di formazione di giocatori e tecnici nonché quello di promuovere e mantenere relazioni con le associazioni rugbistiche internazionali. Ha inoltre lo scopo di sviluppare l’attività agonistica finalizzata all’attività internazionale nell’ambito delle direttive impartite da World Rugby in armonia con le deliberazioni del Cio e del Coni.

 

Il Razzismo è una brutta storia è un’associazione che lavora per combattere razzismo e discriminazioni attraverso iniziative culturali e progetti didattici. Fondata dopo l’assassinio razzista del diciannovenne italiano Abdel William Guibre, detto Abba, nel 2008 a Milano, è promossa dal Gruppo Feltrinelli. È basata a Milano ma lavora in tutta Italia insieme a un network di esperte ed esperti associati, ed è parte dello European Network Against Racism. 

Il Rifugio Massi di Oulx: Don Luigi Chiampo, parroco a Bussoleno, è il fondatore di Talità Kum, la realtà che ha iniziato nel settembre 2018 ad accogliere i migranti di passaggio in una piccola palazzina dei Salesiani. Dopo il Natale 2021 con il fondamentale contribuito della Fondazione Magnetto è stata acquisita l’ex casa vacanze dei salesiani, struttura più grande che arriva fino a 70 posti in accoglienza. Tre piani, aperta 365 giorni l’anno per 24 ore, è vicina alla stazione ferroviaria che trasporta i migranti da Torino e a quella degli autobus. Diversi volontari affiancano i nove operatori. E c’è un servizio di assistenza sanitaria giornaliera offerto dai volontari di Rainbow for Africa e di Medu.

Oggi la polisportiva San Precario è suddivisa in sei discipline: il calcio a 11, affiliato alla Figc, attualmente in Seconda categoria (una trentina di atleti, di cui cinque richiedenti asilo; si allenano al Monti e le partite casalinghe le giocano o all’Arcella negli impianti di via schiavone, o all’Appiani); la pallavolo (campionato misto con l’Uisp, una ventina tra ragazzi e ragazze; s’allenano e giocano alla palestra del Cornaro); il calcio a 5 gioca in serie D FIGC; il basket misto (con la UISP, sui 25 tesserati, al palazzetto del Centro Sportivo Brentella), Touch Rugby misto (tesserati UISP 25 atleti), calcio a 5 femminile (20 atlete, iscritte al TuttoCampo CSEN).

L’A.S.D. Quadrato Meticcio nasce nel 2012 a Padova nel quartiere popolare e multiculturale Palestro, dopo il recupero di un campo da calcio che il Comune di Padova voleva trasformare in parcheggio. Il principio ispiratore dell’associazione sportiva è il libero accesso allo sport per le persone emarginate e con difficoltà economiche (con particolare attenzione ai migranti e ai minori in difficoltà). Oltre alle attività sportive, l’associazione svolge attività culturali, sociali e assistenziali nel quartiere in cui ha sede. Conta una squadra maschile di calcio a 11, amatoriale CSI e una squadra di futsal femminile, TuttoCampo CSEN. In tutto una sessantina tra atleti e atlete.