Il razzismo al contrario non esiste – razzismo ai tempi del COVID19

reverse-racismNegli ultimi giorni sono usciti vari articoli che parlano di “caccia all’untore bianco” in vari Paesi Africani. Questo termine è ovviamente improprio, in quanto usato per descrivere diffidenza e/o ostilità verso persone Europee viste come portatrici di COVID19: non è in corso nessuna caccia. La scelta è inoltre problematica perché si presta a far parlare – come sta succedendo da più parti – di “razzismo al contrario”.

Questo articolo per ricordare che il razzismo al contrario non esiste: è importante comprendere il perché e saperlo spiegare, e abbiamo raccolto qui alcune risorse!

Vi proponiamo il video del comico Australiano #AamerRahmar che sfata il mito del razzismo al contrario in meno di 3 minuti – grazie!; estratti tradotti dall’articolo Reverse Racism Doesn’t Exist di Michelle Houston per gal-dem.com [la prospettiva è quella Statunitense ma si applica al razzismo come struttura globale] e infine alcuni video delle e degli Experts di Razzismo Brutta Storia per fare un passo in più.

Immagine: BLOXIMAGES.NEWYORK1.VIP.TOWNNEWS.COM

Buona esplorazione!

Traduzione* di estratti dall’articolo Reverse racism does not exist di Michelle Houston su gal-dem.com

66124082_2094982593941155_5142526100559101952_nMentre bevevo un bicchiere di vino rosso con i miei colleghi dopo una frenetica giornata di lavoro, una collega ha usato il termine “razzismo al contrario” (reverse racism) per descrivere una situazione in cui una Person of Colour ha fatto un commento sullo stereotipo della “bionda stupida”, e ancora una volta ho dovuto ricordarmi che alcuni bianchi (apparentemente ben informati) pensano che il razzismo al contrario sia una cosa esistente.

Sentendo l’osservazione, non l’ho affrontata. Stanca e colta alla sprovvista, non mi aspettavo di sentire una persona – che fino a quel momento avevo considerato intelligente, creativa e premurosa – declamare assurdità dannose, soprattutto dopo aver trascorso una lunga giornata di lavoro insieme.

Ma davvero, non avevo scuse. Non l’ho nemmeno affrontata quando l’ha ripetuto. Qualcosa su quanto erano scortesi in Cina. Ho fatto una smorfia. Sconfitta dal mio stesso silenzio, ho guardato l’altra persona of Colour al tavolo, che aveva iniziato a rispondere con un storia sul giudizio che suo padre ha ricevuto come tassista Brown. Anche lei non è riuscita ad  affrontare la nostra collega.

Quando sono tornata a casa, non riuscivo a smettere di pensare a quello che era successo. Non perché pensavo che la società avesse passato il segno dell’ignoranza, ma perché, di fronte a questo tipo di ignoranza, non mi sentivo preparata ad affrontare ciò che avevo sentito. Sono stato in silenzio. Ho pensato tra me e me: “se dovessi affrontare di nuovo una situazione simile, cosa potrei dire?” […]

Il razzismo è un fenomeno complesso, che non si può spiegare dicendo che una persona di una razza non sopporta una persona di un’altra razza e si comporta basandosi su questa antipatia. Nonostante la definizione del vocabolario (razzismo: nome “pregiudizio, discriminazione o antagonismo diretto contro qualcuno di una razza diversa in base alla convinzione che la propria razza sia superiore”), sono favorevole all’argomentazione moderna secondo cui il razzismo deriva da un privilegio sistemico, che, in generale, le persone of Colour (PoC) non hanno. […]

Perché non esiste il razzismo al contrario?

  • Il razzismo provoca tensioni razziali, ma tutte le tensioni razziali sono un prodotto della stessa struttura del razzismo.
  • Sebbene con questo non voglio giustificare episodi di violenza, la struttura del razzismo provoca una rabbia legittima da parte delle persone Of Colour. L’idea di un razzismo al contrario non riesce a tener conto di questo: in sostanza, tutti i bianchi, a prescindere dai comportamenti individuali, condividono la responsabilità del razzismo.
  • Il termine “razzismo al contrario” implica che si giochi alla pari. Ignora il fatto che il razzismo, una pratica e un’ideologia che sono sbocciate e si basano su secoli di colonialismo, è stato ed è tuttora uno strumento politico delle società occidentali.
  • La nozione di razzismo al contrario ignora che i bianchi abbiano storicamente beneficiato della struttura sociale del razzismo, e quindi hanno pochi motivi per cambiare un comportamento che assicura linfa all’attuale funzionamento sociale. La realtà è che il razzismo è profondamente radicato nel tessuto della società.
  • I commenti razzisti su pelle, capelli, accento, occhi, religione sono una parte enorme del razzismo.
    E sì, i bianchi hanno la capacità di soffrire. Ma quando i bianchi soffrono o vengono insultati, il loro dolore nasce da altre questioni sociali. Possono essere bullismo, povertà, classismo, sessismo, abilismo o ignoranza, ma non è razzismo.
  • Il razzismo è sistemico. Per la sua struttura, non c’è nulla nell’esperienza di una persona bianca che possa essere messa a confronto con l’essere una persona of Colour quando si tratta di identità razziale. […]

[…]

Il razzismo è un sistema gerarchico che favorisce i bianchi; concesso ad alcuni bianchi più di altri. Tuttavia, ha un impatto e causa sofferenza per tutte le Persone of Colour e, a sua volta, danneggia tutti perché una società razzista è intrinsecamente disastrosa per la civiltà morale.

Il razzismo al contrario non esiste, perché c’è ancora bisogno di spiegare spiegare ai bianchi cosa sia il razzismo. E a volte non si riesce a far capire di cosa si tratta. E allora ecco che rimango seduta lì, in silenzio, sussultando per una storia su un commento ignorante casualmente comparato a secoli di oppressione.

* In attesa di un lavoro che sta maturando sulle scelte lessicali per un antirazzismo critico in Italia, abbiamo deciso di tradurre l’inglese Race con razza, dove il corsivo indica che si tratta di un costrutto sociale, Brown è rimasto non tradotto (letteralmente persone Nere e Marroni) e non si è tradotto People of Colour per mantenere l’accezione Statunitense.

Per approfondire ulteriormente, ecco alcuni video dei nostri Experts

Ivo Passler spiega i Privilegi Bianchi

 

Angelica Pesarini spiega la Razzializzazione

 

Marie Moïse spiega il Posizionamento

26 marzo 2020