19 GIOVANI ATTIVIST* CLIMATICI “OF COLOR” CHE LOTTANO PER PROTEGGERE LA TERRA

VI PRESENTIAMO LE E I GIOVANI “BLACK AND BROWN”* CHE LOTTANO PER PROTEGGERE LE LORO TERRE DALLE AZIONI INDUSTRIALI, MILITARI E COLONIALI CHE HANNO CAUSATO I CAMBIAMENTI CLIMATICI.

Venerdì scorso, circa 4 milioni di persone in tutto il mondo hanno marciato durante gli scioperi climatici condotti dalle studentesse e dagli studenti. Molta attenzione è stata sollevata su come la razza e il razzismo determinano la disponibilità delle piattaforme dei Media e del pubblico ad ascoltare alcune voci, la cui rabbia, determinazione e disobbedienza sono dipinte come attivismo, mentre altre sono ignorate, messe a tacere e punite.

Molti adolescenti “Black and Brown”* hanno combattuto per proteggere le loro terre da azioni industriali, militari e imperialiste / colonialiste che hanno causato il cambiamento climatico.  Il progetto “Indossa la tua voce” vuole evidenziare i contributi di alcuni di questi adolescenti. Questo elenco non è esteso e lungi dall’essere completo: ci sono molti altri giovani BIPOC** che guidano la lotta ai cambiamenti climatici e chiedono ai leader mondiali di intensificare e confrontarsi con il modo in cui il colonialismo continua a distruggere la terra.

THE US YOUTH CLIMATE STRIKE TEAM

Isra Hirsi (16), figlia della US Representative  Ilhan Omar, è co-fondatrice dello  US YOUTH CLIMATE STRIKE. Pone la sua attenzione nell’evidenziare come la crisi climatica abbia un impatto sproporzionato sulle comunità più emarginate del mondo spostando la conversazione sulla devastazione ambientale verso la giustizia razziale. Israel afferma: “Da donna musulmana [B]lack, per me è importante portare l’intersezionalità in questa lotta!”

Feliquan Charlemagne (17) è il Direttore Creativo Nazionale e il leader dello stato della Florida per lo US Youth Climate Strike. Essendo immigrato da St. Thomas nelle Isole Vergini dei Caraibi e attualmente residente in Florida, Charlemagne ha visto manifestarsi le conseguenze destabilizzanti economiche e ambientali del colonialismo bianco e dell’avidità capitalista in entrambi i luoghi. Dice che “le comunità [N] ere a basso reddito sono già state colpite dall’aumento dei tassi di problemi di salute dovuti alla bassa qualità dell’aria. Queste comunità non saranno in grado di permettersi di vivere nell’economia in crisi climatica”. Sottolinea inoltre come il cambiamento climatico abbia un impatto sproporzionato sulle comunità of Color* Queer a causa degli alti tassi di gioventù queer che vivono in condizioni di povertà e senzatetto.

 

Climate Nexus

@ClimateNexus

Feliquan Charlemagne: “If we want this movement to be successful, we need to be intersectional and we need to address how people of color have been harmed the most [by ].” https://buff.ly/2OgI2b7  via @yesmagazine

View image on Twitter

Karla Stephan (15) è Direttrice Finanziaria Nazionale per lo US Youth Climate Strike e proviene da una famiglia di immigrati libanesi e siriani, fuggita durante l’invasione del Libano del 2006 da parte delle forze israeliane. Karla dice: “La natura ha bisogno che parliamo e rompiamo il silenzio sulle violazioni contro i nostri oceani e le nostre foreste. Come Direttrice Finanziaria, mi impegnerò per rendere il nostro movimento più efficace collaborando con sponsor responsabili e allocando risorse per raggiungere i nostri obiettivi. ”

Anya Sastry (16) è Direttrice Nazionale di Sensibilizzazione per lo US Youth Climate Strike ed è anche un’attivista nei settori della prevenzione della violenza armata e dei diritti delle donne. Ringrazia i suoi genitori per aver instillato in lei il senso di giustizia e per aver coltivato il suo impegno per l’attivismo ambientale. Anya afferma: “Spero di portare questo movimento nelle comunità che non sono state ancora incluse in questa lotta globale per la giustizia ambientale e di creare una maggiore accessibilità per le comunità che sono emarginate e meno privilegiate. Alla fine, mentre i cambiamenti climatici colpiscono tutti, queste comunità sono quelle maggiormente colpite dalle crisi climatiche e dalle ingiustizie ambientali, ed è vitale averle in prima linea nella nostra difesa intersezionale “.

Anya Sastry@anyasastry12

on September 20th, 2019, we made history. we saw all of the grassroots organizing and mobilizing we have been doing for months manifest into over 3 million people striking around the globe. welcome to a new era.

View image on Twitter
See Anya Sastry’s other Tweets

Salomée Levy (17) è un’attivista, artista e scrittrice franco-beliziana Addetta alle Pubbliche Relazioni per lo US Youth Climate Strike. Ha lanciato We The Immigrants nel 2018, una piattaforma online in cui ai giovani immigrati viene offerto uno spazio per condividere le loro esperienze, è stata selezionata per partecipare al congresso internazionale sull’attivismo quest’anno e ha l’ambizione di diventare la prima donna primo ministro del Belize. Levy afferma: “Credo molto nella necessità del dare un posto a tavola alle People of Color* e nella necessità di  lottare per la giustizia ambientale in tutto il mondo”.

I FONDATORI DI ZERO HOUR

Jamie Margolin (17), queer Latina con background misto, è la co-Direttrice Esecutiva di Zero Hour, un’organizzazione guidata da People of Color* che “educa le comunità di tutto il paese e all’estero sui sistemi di oppressione che [sono] le cause profonde del cambiamento climatico, tra cui capitalismo, razzismo, sessismo, colonialismo e in che modo questi sistemi si intersecano con il movimento climatico per formare la giustizia climatica ” e la loro piattaforma ” specifica la necessità di giustizia climatica, tra cui equità, giustizia razziale e giustizia economica “. Attribuisce ai suoi genitori, Colombiani immigrati e Ebrei Ashkenaziti, la sua passione per l’attivismo e la difesa delle comunità ai margini.

Nadia Nazar (17) è co-Direttrice Esecutiva e Art Director di Zero Hour e utilizza la sua arte per sensibilizzare sulle questioni ambientali e sui diritti degli animali. “L’arte è un elemento chiave per aiutare i movimenti”, ha detto a Parentology. “Unisce le persone su una questione comune a cui tengono. Il logo del ticchettio dell’orologio che ho creato è stato un simbolo non solo per il movimento Zero Hour, ma per i movimenti di attivismo per il clima generale dei giovani. È un appello urgente all’azione per il clima; un simbolo che non ha bisogno di essere spiegato per far capire alle persone “.

Madelaine Tew (16), Direttrice Finanziaria di Zero Hour, ha contribuito a garantire una sovvenzione di 16.000 dollari per l’organizzazione e ha guidato le attività di raccolta fondi del team finanziario, contribuendo a raccogliere circa 70.000 dollari per l’organizzazione. “Dobbiamo abbandonare completamente i combustibili fossili per trasformare la nostra economia in energia pulita, per avere un rapido cambiamento culturale. Dobbiamo proteggere i trattati fondiari delle comunità indigene che sono stati messi a repentaglio dall’industria dei combustibili fossili ”, ritiene Tew. “Il disastro verrà dall’inerzia. Una parte della missione di Zero Hour è quella di lottare per un futuro non solo vivibile per la nostra generazione, ma anche uno in cui prosperiamo.”

Zanagee Artis (19) ricopre il ruolo di Vicedirettore per la Difesa di Zero Hour. Studente alla Brown University, i suoi interessi accademici sono scienze politiche, politiche pubbliche, scienze ambientali e relazioni internazionali. Lo stimolo che ha fatto sì che Artis iniziasse a partecipare ale attività per la conservazione dell’ambiente e per la giustizia climatica è stata l’organizzazione Save The Manatees. Prende inoltre atto della previsione degli scienziati del clima secondo cui le acque di Long Island Sound aumenteranno molto più rapidamente rispetto al resto delle acque del mondo, cosa che influenzerebbe direttamente lui e la sua comunità.

E altr* ancora!

Ridhima Pandey (11) proviene da Uttarakhand, in India, ed è tra i 16 giovani attivisti in una causa comune contro Germania, Francia, Brasile, Argentina e Turchia per la loro distruzione ambientale. Ha aiutato a presentare la sua prima denuncia legale contro il governo indiano quando aveva solo 9 anni, che è culminata nel National Green Tribunal Act del 2010. Nel 2017, ha dichiarato a The Independent: “Il mio governo non è riuscito a prendere provvedimenti per regolare e ridurre le emissioni di gas a effetto serra, che stanno causando condizioni climatiche estreme. Ciò avrà un impatto sia su di me che sulle generazioni future. Il mio paese ha un enorme potenziale per ridurre l’uso di combustibili fossili e, a causa dell’inazione del governo, mi sono avvicinata al National Green Tribunal “.

Autumn Peltier addresses the UN General Assembly on world water day. (Manuel Elias/UN Photo)

Autumn Peltier (13), conosciuta a livello internazionale per il suo lavoro di difesa dell’acqua pulita, è la Commissaria Capa per l’Acqua della Anishinabek Nation e un membro della Wikwemikong First Nation. È una protettrice dell’acqua e una “guerriera dell’acqua”, stata recentemente nominata per il Premio Internazionale per la Pace dei Bambini del 2019. Segui il lavoro dell’attivismo di Autumn attraverso Stephanie Peltier, sua madre e fervida sostenitrice, e Anishinabek Nation sui social media.

Jerome Foster II (17) è un giovane estremamente ambizioso: un attivista per il clima, un autore, un National Geographic Explorer, un ambasciatore Smithsonian, fondatore e caporedattore di The Climate Reporter, fondatore e direttore esecutivo di One Million of Us, nonché fondatore e CEO di TAU VR. Tra le altre cose, usa la sua esperienza come sviluppatore di realtà virtuale e di intelligenza artificiale per combattere i cambiamenti climatici, codificando esperienze di realtà virtuale che consentono agli utenti di muoversi attraverso gli oceani pieni di plastica e sperimentare altre conseguenze reali dell’inquinamento ambientale e della rovina della Terra.

Valentina Ossa Yarrow@ValentinaOssa11

@JeromeFosterII speaking in front of the Supreme Court at today’s . His speech was passionate and awesome!
@AlexandriaV2005 @ClimateKristin @studentclimate1 @Fridays4future@ThisIsZeroHour @zaynecowie

Embedded video

See Valentina Ossa Yarrow’s other Tweets

Helena Gualinga (17) proviene dall’Amazzonia Ecuadoriana e ha già combattuto per la giustizia ambientale per molti anni, avendo partecipato alla lotta contro i Big Oil nella sua casa di Sarayaku sin da quando era molto giovane. Alla domanda su cosa possano fare ora i leader mondiali per aiutare con la crisi climatica, Gualinga ha risposto: “Possono aiutarci a fermare l’industria dei combustibili fossili e proteggere gli indigeni in Amazzonia, perché quelli sono i popoli che proteggono la foresta pluviale – che è di tutto il mondo – da molto tempo ormai.” È una leader Sarayaku e una delle squadre che ha lanciato la storica Kawsak Sacha (o Living Forest Declaration) nel 2018, che “propone un riconoscimento legale della rivendicazione per i diritti territoriali e la Madre Terra, che è necessario ed essenziale per l’equilibrio del pianeta e la conservazione della vita. “

Xiuhtezcatl Martinez (19) è un attivista del clima e un artista hip-hop che lotta per la giustizia climatica da quando aveva sei anni. Xiuhtezcatl è attualmente Youth Director degli Earth Guardians. Ha tenuto numerose conferenze TEDx sull’attivismo ambientale e ha parlato (in almeno tre lingue) all’Assemblea generale delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici all’età di 15 anni. Il suo primo libro, We Rise, è stato pubblicato nel 2017 e incoraggia tutti a unirsi al movimento per aiutare proteggere la Terra.

Xiuhtezcatl

@xiuhtezcatl

There have always been, and will always be indigenous, black and brown youth at the forefront of creating systemic change and challenging injustice. It has been the work of our ancestors for generations. The climate crisis is the battle of our generations lifetime. We will win.

714 people are talking about this

Bertine Lakjohn (18) viene dalle Isole Marshall e ha frequentato il liceo in Giappone. Quando è tornata e ha scoperto che il suo ambiente era già cambiato in modo significativo dopo essere stato via per così poco tempo, il suo interesse per la giustizia climatica è esploso. Agevola un campo di leadership giovanile in cui l’attenzione è rivolta all’importanza della leadership nel movimento per i cambiamenti climatici e ha tenuto un TED-Ed Student’s Talk, “L’istruzione non dovrebbe limitare il tuo successo”, nel 2018. Lakjohn ci incoraggia ad aiutare gli altri intorno a noi a diventare più consapevoli della crisi climatica e delle cose che la circondano, dicendo: “Se hai una forte connessione con le questioni ambientali, penso che dovresti influenzare gli altri a fare gli stessi passi di te. Quelli che non sono informati, informali, quelli che vogliono fare di più ma non sanno come, insegna loro cosa fare. “

Xiye Bastida (17) ha trascorso gran parte della sua vita a San Pedro Tultepec, in Messico, essendo parte delle popolazioni indigene Otomi-Toltec. Lì ha visto frequenti inondazioni nella sua città natale, causate dei cambiamenti climatici. Attualmente ha un ruolo nel comitato di amministrazione del Peoples Climate Movement, per colmare le connessioni tra i giovani e le organizzazioni di base e climatiche esistenti. Membro di Sunrise Movement e di Extinction Rebellion, Bastida ha una passione indiscussa per il suo lavoro e ha lanciato un programma di formazione sull’attivismo giovanile per espandere il movimento per la giustizia climatica. Ha ricevuto il premio “Spirito delle Nazioni Unite” nel 2018 per il suo attivismo. “La Terra è la nostra casa” – afferma “Ci dà aria, acqua e riparo. Ci dà tutto ciò di cui abbiamo bisogno. Tutto ciò che ci chiede è di proteggerla. “

Leah Namugerwa (14) è una studentessa ugandese che sciopera per #FridaysForFuture. Sciopera ogni venerdì non frequentando le lezioni per protestare e chiedere soluzioni migliori all’inquinamento da plastica e molte altre cose dannose che colpiscono l’ambiente. Namugerwa è stata ispirata all’azione dopo aver preso coscienza della diffusa fame nell’Uganda settentrionale causata da una prolungata siccità, nonché di numerose frane mortali nelle parti orientali del paese. “Ci sono molti problemi ambientali nel mio paese, ma li vedo a malapena nei media o segnalati da chiunque”, denuncia. “I media parlano sempre di pettegolezzi politici e di celebrità. Il silenzio sull’ingiustizia ambientale sembra intenzionale. Alla maggior parte delle persone non importa cosa fanno per l’ambiente. Ho notato che gli adulti non erano disposti a offrire la leadership e ho scelto di farmi avanti da sola. L’ingiustizia ambientale è ingiustizia nei miei confronti”.

Artemisa Xakriabá (19) è un’indigena del popolo Xakriabá attivista per il clima. Ha lavorato per riunire quattro organizzazioni provenienti da Brasile, Bacino dell’Amazzonia, America Centrale e Indonesia per combattere la distruzione ambientale attraverso le terre delle popolazioni indigene. “Combattiamo per la nostra Madre Terra perché la lotta per la Madre Terra è la madre di tutti gli altri combattimenti”, ha dichiarato Xakriabá. “Stiamo combattendo per la tua vite. Stiamo combattendo per le nostre vite. Stiamo combattendo per il nostro territorio sacro. Ma veniamo perseguitati, minacciati, assassinati, solo perchè vogliamo proteggere i nostri territori. Non possiamo accettare un’altra goccia di sangue indigeno versato. “

Naelyn Pike (19) è membro della tribù Apache di San Carlos, ma è Chiricahua Apache. È una leader indigena per i diritti e l’ambiente e lotta duramente per proteggere le terre sacre, una passione che è nel suo sangue. La sua famiglia ha fondato Apache Stronghold, “organizzazione comunitaria senza scopo di lucro di organizzazioni popolari che si uniscono per combattere la colonizzazione continua, difendere i luoghi santi e la libertà di religione, ed è dedicata alla costruzione di una comunità migliore attraverso programmi di vicinato e impegno civico”. Il suo lavoro si è concentrato sul salvataggio del sito sacro Oak Flat, che si era deciso dovesse essere venduto a una società mineraria straniera. Pike dice: “Sto combattendo per proteggere le nostre terre sacre. Quelle terre sono la mia casa. Quelle terre sono chi sono e da dove vengo. Il posto dove posso sentirmi libera, come essere Nde, come essere Apache. Mi è stato portato via, ed è stato portato via alle generazioni prima di me. Quella libertà di credere in qualsiasi cosa, quella libertà di essere chi siamo, quella libertà di pregare, di cantare le canzoni, di vivere sulla terra e di essere ciò che siamo. Quel diritto ci è stato portato via. “

 

 

* Volutamente non tradotto! Razzismo Brutta Storia insieme al suo nuovo gruppo di Associated Experts lavorerà per far conoscere gli sforzi di chi ha ragionato su come riportare in italiano alcuni concetti… Stay tuned!

**Black/Indigenous/People of color – Volutamente non tradotto per le ragioni di cui sopra.

02 ottobre 2019